Il virus del Nilo Occidentale

Last Updated: 27 Giugno 2020By

Negli ultimi tempi si sente molto parlare di virus del Nilo Occidentale. Ecco come avviene il contagio, quali sono i sintomi e come si può prevenire.

Un morso di zanzara è fastidioso e può diventare una seccatura quando provoca prurito intenso e gonfiore. Solitamente sparisce senza lasciare strascichi. Quando, però, si entra in contatto con delle zanzare particolari, c’è il rischio di contrarre il virus del Nilo occidentale, responsabile di patologie gravi come encefalite e meningite.

Cos’è il virus del Nilo occidentale?

Il virus appartiene alla famiglia Flavivirus. Il suo serbatoio principale è rappresentato dagli uccelli selvatici. Ruolo cruciale nella diffusione del virus lo assumono le zanzare che, pungendo l’animale infetto, contraggono l’infezione. E, successivamente, possono trasmetterla all’uomo.

Nonostante il suo nome lasci pensare che sia un’infezione relegata lontano dai nostri confini, attualmente il virus è considerato endemico in ogni continente, anche in Europa. Alla sua diffusione hanno contribuito gli uccelli migratori che, spostandosi, hanno diffuso il virus nelle zone in cui non c’era.

Virus del Nilo occidentale- Il contagio

Il contagio avviene tramite la puntura di una zanzara, in particolare quelle del genere Culex. Il periodo in cui avvengono più contagi è quello tra fine estate e l’inizio dell’autunno. Il contagio può avvenire solo per contatto con il sangue infetto, non bastano quindi un bacio o una stretta di mano.

Virus nel Nilo occidentale- I sintomi

Nonostante sia un’infezione potenzialmente molto pericolosa, in realtà 3 su 4 dei contagiati restano asintomatici. Altri, invece, sviluppano la cosiddetta febbre del Nilo occidentale, caratterizzata da:

I sintomi compaiono da 2 a 15 giorni dopo la puntura della zanzara infetta e, solitamente, spariscono al massimo dopo qualche settimana.

Virus del Nilo occidentale- I rischi

Nell’1% dei casi il virus può estendersi al sistema nervoso centrale. Qui può attaccare il cervello, provocando encefalite, o le meningi, strutture che fungono da protezione per il sistema nervoso, provocando meningite. Può anche verificarsi una combinazione delle due infezioni (meningoencefalite), con esiti fatali.

Quando il virus colpisce il sistema nervoso centrale si manifestano: febbre alta, rigidità del collo, scarsa lucidità mentale, disturbi alla vista, tremori, convulsioni e, nei casi più gravi, paralisi e coma. A rischiare di più sono anziani, neonati, donne in gravidanza e coloro che presentano un sistema immunitario indebolito.

Virus del Nilo Occidentale- La prevenzione

Non esiste un vaccino disponibile, quindi per prevenire l’infezione bisogna evitare le punture di zanzara. Utile è usare spray repellenti, abiti che coprano gambe e braccia, montare zanzariere alle finestre e cambiare spesso l’acqua nei sottovasi per evitare che si formi acqua stagnante.

Redazione VediamociChiara
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Take Home Message
Negli ultimi tempi si sente molto parlare di virus del Nilo Occidentale. Il contagio avviene tramite la puntura di una zanzara, in particolare quelle del genere Culex. Nonostante sia un’infezione potenzialmente molto pericolosa, 3 su 4 dei contagiati restano asintomatici. Altri, invece, sviluppano la cosiddetta febbre del Nilo occidentale, caratterizzata da: cefalea; dolori articolari e muscolari; linfonodi ingrossati; eruzioni cutanee. Nell’1% dei casi il virus può estendersi al sistema nervoso centrale, provocando meningite, encefalite o meningoencefalite, talvolta con esiti fatali.

Tempo di lettura: 1′ e 10”

Ultimo aggiornamento: 25 ottobre 2018

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