Conosci la storia dei vaccini?

Last Updated: 29 Gennaio 2021By

storia dei vacciniCon l’arrivo del vaccino anti Covid-19 il tema dell’importanza dei vaccini è tornato alla ribalta. Gli esperti sono concordi: sono lo strumento medico che ha salvato più vite umane. Ripercorriamo la storia dei vaccini.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità calcola che grazie ai vaccini siano salvati 2-3 milioni di bambini ogni anno. Secondo le stime, inoltre, se non avessimo sconfitto il vaiolo con la vaccinazione, ogni anno morirebbero 5 milioni di persone. Ma qual è la storia dei vaccini?

L’inventore dei vaccini è considerato Edward Jenner (1749-1823).

Si deve a lui il primo vaccino contro il vaiolo, una malattia che nel Settecento, in Inghilterra, mieteva 40mila vittime l’anno.

Jenner notò che una particolare categoria di persone, i mungitori, difficilmente si ammalava di vaiolo. Mostravano sintomi simili a quelli della malattia, ma più lievi e limitati alle mani usate per mungere le mucche.

Jenner si rese conto che si trattava di una malattia differente, il vaiolo bovino, endemica tra i bovini ma in grado di infettare anche l’uomo, a cui forniva gli stessi effetti protettivi che si osservavano nei pazienti sopravvissuti a un’infezione da vaiolo.

Nel 1796 Jenner mise alla prova la sua ipotesi con un esperimento alquanto discutibile, che però si rivelò fondamentale.

Inoculò il vaiolo bovino nel figlio di otto anni del suo giardiniere. Una volta spariti i deboli sintomi della malattia, passò ad inoculare il piccolo con il vaiolo umano, dimostrando che anche a seguito di ripetuti contatti con il materiale infetto il bambino non sviluppò mai alcun nuovo sintomo della malattia.

Jenner continuò a lavorare all’idea e, nel giro di pochi decenni, l’indubbia efficacia della vaccinazione antivaiolo spinse il Governo britannico a renderla obbligatoria.

Anche all’epoca di Jenner esistevano i “no vax”.

A quell’epoca, erano due le argomentazioni di coloro che erano contrari al vaccino: alcuni ritenevano che fosse innaturale iniettare del materiale animale nell’uomo; per altri non era giusto che l’uomo curasse le malattie, perché ciò significava opporsi alla divina provvidenza.

Quando, nell’800, alcuni Stati resero il vaccino antivaiolo obbligatorio, ci fu allora una violenta reazione, argomentata dalla volontà di proteggere la libertà dell’individuo dall’intromissione dello Stato. Forti obiezioni si scatenarono in particolare in Inghilterra, Olanda, e Svezia. A Stoccolma la vaccinazione venne abbandonata del tutto fino al 1870, quando una forte epidemia di vaiolo causò la morte del 25% della popolazione. Allora si decise di ripristinarla.

Altri uomini che hanno fatto la storia dei vaccini.

Louis Pasteur: si deve a lui l’invenzione dei vaccini attenuati alla fine dell’800.

Jonas Salk e Albert Sabin: a loro si deve lo sviluppo, a metà del secolo scorso, del vaccino che ha contribuito a sconfiggere una delle più temibili malattie note all’umanità: la poliomielite.

Maurice Hilleman: a lui si devono uno dei vaccini contro il morbillo, quello contro gli orecchioni, il trivalente contro morbillo-orecchioni-rosolia, quelli per l’epatite A e B, la meningite e la polmonite. È considerato da molti il medico che ha salvato più vite umane nel corso del ventesimo secolo.

Fonti:

Ospedale Bambino Gesù

Focus

Wired

Credits immagine: Wikimedia Commons

Redazione VediamociChiara
©️ riproduzione riservata

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Ultimo aggiornamento: 14 gennaio 2021

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