E se cambiassimo anche look?

Ne abbiamo parlato con Silvia Ramilli  founder del blog “A Pinch of Ginger Spice” nel settore “fashion” da diverso tempo in qualità di “Personal Shopper and Image Consulting” che ci racconta il suo mondo fashion.

Buona parte del mio lavoro si svolge tra Milano, Roma, Parigi e New York.
Il mio blog e il mio lavoro sono apprezzatissimi da alcuni tra i più grandi nomi del mondo delle “passerelle”, coloro per cui fu coniato il termine “supermodels”. L’attenzione al mondo del fashion è una passione che coltivo fin da bambina inizialmente in modo amatoriale, poi come seconda attività parallela a un lavoro responsabile acquisti in diverse multinazionali farmaceutiche, e successivamente come sales nel mondo delle belle arti.
Nel 2013 ho scelto di farne la mia attività principale, cambiando radicalmente il mio stile di vita. Amo molto il contatto con la gente, amo scrivere e comunicare, il mio blog è il mio mondo con il quale mostro quotidianamente oltre alla mia
attività le mie passioni, le mie attitudini. Amo l’arte, la moda, i viaggi, la fotografia, tutto ciò in buona sostanza che chiamiamo “Lifestyle”, il bello che c’è attorno a noi e che dobbiamo solo imparare a scoprire.

In cosa consiste l’attività di “Personal Shopping e Image Consulting”?

C’è ancora molta diffidenza e confusione attorno a questa professione che viene percepita come un servizio alla portata solo di persone facoltose, mentre in realtà è alla portata di tutte e soprattutto è un validissimo aiuto per tutte.
Il Personal Shopper NON E’ ASSOLUTAMENTE una figura che accompagna solamente a fare acquisti.
Innanzitutto compito del personal shopper è ascoltare chi ha difronte, capirne i bisogni, le esigente, i gusti personali, i timori…
Poi si possono percorrere due strade, la prima è una seduta difronte all’armadio della cliente con la quale decidere insieme quali capi salvare e quali eliminare, ricombinare con ciò che si possiede nuovi outfits più attuali, e solo alla fine decidere se acquistare dei capi o degli accessori di tendenza per attualizzare il guardaroba.
Oppure seconda via, andare insieme a fare acquisti seguendo i consigli dell’esperta. Una consulenza di immagine a 360 gradi.

Che tipo di clientela si rivolge a un Personal Shopper?

Non c’è una clientela specifica, i clienti possono essere donne o uomini con esigenze diverse. Può essere una ragazza che non ha ancora trovato il proprio stile, una donna che rimane sola dopo una separazione o un lutto e desidera ripartire da zero, professioniste/i che hanno bisogno di shopping mirato per eventi e occasioni importanti, la sposa che non riesce a scegliere l’abito, o semplicemente persone che regalano o si regalano una “coccola”, una giornata dedicata a se stesse.
E soprattutto non c’è classe sociale, è un servizio davvero alla portata di tutti.

Cosa ti piace del tuo lavoro?

Vedere il sorriso sul viso di una persona soddisfatta del proprio cambiamento a fine seduta, il contatto con le persone, molte di loro diventano amicizie alla fine. Inoltre piace la libertà che ti da una professione in proprio, libertà di potresti anche dedicare ai tuoi interessi e alla tua preparazione, perché questo lavoro necessità di un’ottima base culturale, senza cultura non è fattibile, si rimane con il/la cliente da 4 a 6/8 ore e un livello culturale alto è necessario non si può parlare solo di abiti e scarpe o di gossip.

Hai qualche aneddoto o informazione particolare sul tuo lavoro?

Nel 2013 Cosmopolitan mi fece un’intervista sulla tecnica dello “Space Clearing” , cambiare e ripulire fuori per cambiare dentro e
l’intervista si svolse davanti ad un armadio, la giornalista usciva da un momento negativo e passammo un pomeriggio sistemando e ricombinando ciò che era contenuto nell’armadio. Tutto iniziò in concreto da li… incluso il cambiamento della
giornalista che oggi è felicissima e serenissima… ma questa è un’altra storia.

Grazie Silvia.

Silvia sarà con noi una volta al mese, con i suoi suggerimenti per il nostro look

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