Come ve la cavate con i DRESS CODE?
Io con gli inviti su cui compare la malefica scritta in oggetto ve lo confesso vado sempre in crisi, perché se è semplice risolvere quando alla dicitura DRESS CODE corrisponde “è gradito l’abito scuro” (ovvero l’abito da sera), più difficile è cavarsela con i temi più disparati che a volte vengono proposti e/o imposti.
Quando siamo in presenza di un invito a “dress code” nessuno naturalmente ci obbligherà a rispettarlo, però teniamo conto che potremmo essere gli unici a voler fare gli originali ad ogni costo e questo non è mai positivo, quindi si consiglia sempre di cercare il più possibile di rispettare e adeguarsi a quanto richiesto.
In alcuni casi il DRESS CODE è d’obbligo e segue ferree regole di etichetta, come in caso di matrimoni, specialmente se ci si misura con matrimoni d’élite.
In questi giorni sta tenendo banco un po’ ovunque il nuovo “Royal Wedding” alla Corte d’Inghilterra, che ha espresso negli inviti inviati ai 2600 ospiti un dress code ben preciso, e che detto fra noi in gran parte dovrebbe far parte delle nostre abitudini in occasione di cerimonie
1) Sono da evitare accuratamente scollature troppo profonde, abiti corti e “vivaci” trasparenze e trasparenze.
(C’era bisogno di sottolinearlo? Ahimè evidentemente si, perché davvero ai matrimoni si vede di tutto)
Queste regole valgono anche per i comuni mortali.
. A un matrimonio non ci si veste di bianco (in bianco solo la sposa) ne di nero, gli abiti devono essere eleganti non da discoteca, nightclub club, feste in maschera o similari.
. Per le signore meglio abito o gonna (rigorosamente sotto al ginocchio o più lunghi) anche se un bel pantalone palazzo può essere un buon compromesso.
. E si indossano sempre le calze anche se siamo a luglio con 40 gradi, ripieghiamo in questo caso con soluzioni ad esempio a 8 den.
2) Al matrimonio reale si sconsigliano tacchi troppo alti e plateau.
Meglio scarpe che slancino senza esagerare, soprattutto per evitare di superare in “altezza” i membri della famiglia reale.
(Immagino che Magda Gomez dato il suo 180 cm di altezza non sia tra gli invitati)
3) Gioielli e accessori discreti.
Beh queste sono semplici regole di buon gusto e buon senso… o almeno dovrebbero.
4) Indossare il cappello.
Questa è una regola richiesta nel dress code di questo specifico evento, non un obbligo generale.
Il cappello dovrà essere “moderato” per evitare di disturbare la visuale degli altri invitati.
Beh… non c’è male no?!
In questi giorni anche io mi sono misurata con un simpaticissimo DRESS CODE durante la serata inaugurale di Orticola 2018 che ha visto alla presenza del sindaco di Milano tutta l’élite della città.
Il tema? A MODO MIO!
Quindi a modo mio dovevo interpretare la mia Orticola.
Beh… io ospite dell’Associazione Le Libellule Onlus all’interno dello stand di Mediterranea Cosmetics ho scelto una via speciale…
I miei accessori floreali sono stati realizzati dal laboratorio di It’s Milly e dal laboratorio di Luxury Muses entrambi coinvolti nella lotta contro i tumori femminili del seno e dell’utero.
Perché la moda fiore all’occhiello dell’economia del paese è anche questo!
Il racconto della serata sul mio blog: www.apinchofgingerspice.com
Yours “A Pinch of Ginger Spice”
Silvia Ramilli per Redazione VediamociChiara
© riproduzione riservata
A pinch of ginger spice
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Tempo di lettura: 2′
Ultimo aggiornamento: 22 maggio 2020
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