Il mio nido d’amore
Ci sono due tortore che hanno fatto il nido proprio sotto il tetto della veranda. È ormai da più di un anno che si fanno vive, periodicamente.
Quando le vedo svolazzare da queste parti so che sono tornate per deporre le uova.
Quello che ha comprato mi ha detto, mostrandomi con un gesto ampio del braccio, che qui demolirà tutto. Farà costruire una casa nuova, un giardino con piscina riparato da una siepe alta e il solarium.
L’architetto che stava con lui per prendere le misure mi ha chiesto se i tubi dello scarico arrivano fino alla strada o se passano dalla parte di dietro della casa. Gli ho risposto che non lo sapevo. Ed è vero, non so nemmeno di cosa stesse parlando.
È mio figlio che sa tutto di queste cose. Probabilmente anche l’amico suo, l’agente immobiliare che ha gestito la vendita.
Mio figlio vive all’estero ormai da tanti anni. L’ultima volta che l’ho visto è stato quest’estate quando è venuto a trovarmi per le vacanze e per dirmi che aveva messo in vendita la casa.
Una sera a cena gli ho detto che su quel prato lui aveva mosso i primi passi, che era proprio qui che avevamo trascorso i momenti più belli della nostra vita, tutti insieme con la nostra famiglia, ma lui mi ha risposto che la decisione era già stata presa e che non si poteva più tornare indietro. “Mamma, è un ottimo affare”, ci ha tenuto a specificare. Io ho pianto.
Mentre spazzo il pavimento della veranda, proprio sotto il nido, capita di trovare dei pezzetti di guscio, allora capisco che i pulcini sono nati. Questa volta ce ne deve essere solo uno perché ho spazzato via solo un guscio. Quando il piccolo è nato la tortora femmina sta quasi sempre nel nido, riesco a vedere la sua testolina. Il maschio, invece, fa avanti e indietro, ma in genere se ne sta sul muro laterale, a controllare che tutto sia tranquillo.
Io avrei voluto morire qui, curando le mie piante e vivendo dei miei ricordi, invece mi trasferirò in città, in un piccolo appartamento che è entrato nell’atto di compravendita.
Dalla finestra della sala si vede il palazzo di fronte. Il mare si scorge dalla finestra del bagno.
Mio figlio ha detto che è la soluzione migliore anche per me. Sotto casa c’è tutto quello che mi serve e per lui sarà molto più semplice venirmi a trovare.
Oggi il piccolo è uscito dal nido. Sembra forte, il petto gonfio. Dovrebbe essere un maschio. Si sposta con timore sulle assi di legno che sorreggono le tegole della veranda. Ogni tanto schiude le ali come se volesse spiccare il volo, ma poi le richiude e fa qualche altro passettino.
Ho iniziato a mettere le mie cose nelle scatole. Non credevo di avere così tante fotografie. La maggior parte sono state scattate in questa casa, quando ci ritrovavamo tutti qui per le vacanze. Per tantissimi anni è stato un luogo felice e pieno d’amore. Chissà se i tubi dello scarico arrivano in strada o se passano da dietro.
Ha finalmente imparato a volare. Si butta con coraggio e quando sta quasi toccando il pavimento sbatte con forza le ali e prende quota. Si posa sul muro, se ne sta un po’ lì ad osservare il mondo e poi torna sotto la veranda al sicuro.
Tra qualche giorno avrà perso definitivamente ogni timore e così non lo vedrò mai più.
Milena Martin per Redazione VediamociChiara
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Foto da Pexels
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