Apologia del sognare

Apologia del sognare

Last Updated: 30 Marzo 2020By

Apologia del sognare

La fantasia come motore del cambiamento. Perché chi sogna è anche capace di progettare il cambiamento. Chi si lamenta e trova solo ragioni per non credere in niente, rimane statico e immobile senza opportunità di migliorare la sua vita.

Ci sono persone che hanno una fantasia e una creatività incontenibile, che vivono sognando, progettando cose nuove o anche semplicemente guardando con occhi nuovi ogni singola cosa e questo le porta sulla strada del cambiamento.

Ci sono poi, persone che sembrano essere state addestrate al lamento, al compianto, alla disapprovazione, alla ricerca di qualcosa che non va. Uomini e donne che per attitudine, trovano più facile lamentarsi che sorridere alla vita che far posto ai sogni o fare in modo che le cose che non vanno possano cambiare.

Colpa dei Social?

Ci sarebbe da chiedersi se l’avvento dei social sia complice in questo disfattismo che degenera sui media. La risposta è si, sicuramente, ma trovo più funzionale cercare di capire il pensiero dietro queste convinzioni.
Che vantaggio c’è, dunque, nel pensare che: “Tanto è tutto finto” “Tutto inutile”, “Tutti se ne approfittano”, “Sono tutti mascalzoni”, “Fa tutto schifo”?

Deve esserci un’utilità, reale o apparente, perché queste, davvero, sono persone infelici.

Chi si lamenta è triste, non ha obiettivi e vive semplicemente accettando controvoglia ciò che la vita gli propone, senza fare nulla per cambiare qualcosa.

Se trovo la differenza, la carenza, il difetto sto meglio, mi sento meno stupido forse, meno credulone, meno sognatore. Il mio ego è soddisfatto perché così non si lascia abbindolare.  Chi crede a tutto quello che gli dicono è un fessacchiotto e poi… rimane deluso.

Apologia del sognare – Sarà forse questa la chiave di lettura? La paura?

Il timore di rimanere delusi o di fare la figuraccia di quello che ci ha creduto, che si lascia incantare e poi rimane buggerato. È così che, fin da bambini, si sviluppa l’attitudine a non credere a nulla, per definizione. Ad essere scettici anche del sole che splende nel cielo azzurro.

È così che si impara, senza accorgersene, a vedere quel sole come un nemico, il vicino di casa gentile, come un farabutto che sicuramente avrà un secondo fine oppure che sia inutile tenere pulito il parco sotto casa tanto qualcuno lo sporcherà di nuovo.

Si diventa scettici per proteggersi dalla paura di rimanere delusi e si finisce per diventare disfattisti e non credere più a nulla. Si smette di sognare.

Un processo che si apprende inconsapevolmente

Ho paura di essere disingannato, di rimanere frustrato, o peggio di fallire. Meglio non credere a nulla e nessuno. Imparo che niente è come dovrebbe essere, nulla va bene e posso lamentarmi delle persone, del mondo e della vita. Non mi metto in gioco, così non posso sbagliare. Sopprimo la fantasia perché così non rischio nulla.

C’è anche il pensiero successivo, più subdolo e sicuramente inconsapevole. Se faccio qualcosa per cambiare e ci riesco, poi non posso più lamentarmi e io so fare solo quello.
Ma la conseguenza più devastante è l’assoluta immobilità di fronte a ciò che si può cambiare e non si cambia perché “tanto non serve a niente”.

Apologia del sognare – La paura paralizza

Allora mi viene da chiedere quanta determinazione c’è in queste persone? La risposta va da sé: zero determinazione, zero convinzione e zero assertività.

Chi si lamenta è in un loop di pensiero che lo intrappola nella staticità e cerca di contagiare chi gli sta intorno così crea proseliti e mette al sicuro le sue incertezze e le sue insicurezze.

Ma c’è di più, chi vive senza sognare non sarà mai libero e non raggiungerà mai nessun obiettivo. Non sarà neanche in grado di pensarlo un obiettivo. Per questo sta bene dove sta senza cambiare mai niente e libero solo di gemere e deplorare.

Io scelgo invece di sognare e di sorridere

Scelgo di mettere meraviglia e stupore al posto della paura. Scelgo di desiderare il cambiamento di quello che non mi piace e di perseguirlo facendo cose diverse ogni giorno.

Cercare la bellezza nelle persone e nelle cose è un antidoto alla paura del fallimento.

È un esercizio potente. Provare per credere!!!

Dott.ssa Alessandra Bitelli Trainer & Coach per Redazione VediamociChiara
©️riproduzione riservata

Per saperne di più…

Take Home Message
Apologia del sognare – Chi sogna è anche capace di progettare il cambiamento. Chi si lamenta e trova solo ragioni per non credere in niente, rimane statico e immobile senza opportunità di migliorare la sua vita. Se siamo capaci di meravigliarci anche delle cose più semplici saremo anche in grado di vedere il bello ovunque e di credere che tutto può diventare ancora più bello.

Tempo di lettura: 1’

Ultimo aggiornamento: 28 settembre 2019

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