Le parole invisibili – Quali sono?
Da qualche parte c’era scritto: “Quando una donna dice “Ok”, ripassa tutta la conversazione e cerca di capire dove hai sbagliato”. L’articolo della nostra coach!
Mi ha fatto ridere questa frase. Fa ridere tutti in effetti. E una cosa fa ridere un po’ quando è paradossale e un po’ quando è vera.
Così ho iniziato a pensare a quanto leggo
A quello che mi raccontano le clienti donne, a ciò che vediamo in televisione o al cinema. Ed ho scoperto il mondo delle parole invisibili delle donne. Si tratta di quelle parole non pronunciate, che rimangono nel cuore ma che contengono tutto il significato e la forza di uno stato emozionale in una relazione. Del malessere o dell’allegria. Che per qualche ragione non viene espressa.
La paura e il pudore che fanno tacere
Eppure si dice che le donne parlano, parlano tanto. Sovrastano, invadono, tormentano di parole. Quelle, però, sono parole senza fondamento, senza un vero obiettivo se non quello di trasferire un’informazione. Le parole invisibili sono invece quelle parole che per pudore o per timore non vengono pronunciate. Quelle parole che rimangono sospese e nessuno può goderne. Così accade che non vengono mai pronunciate e in un certo modo perdono di significato.
Sento pena per quelle emozioni che, per paura, nessuno potrà condividere e che, con il tempo, saranno distorte da un’elaborazione sbagliata e malata.
Le scelte opposte delle donne
Quando ho a che fare con problemi di dinamica relazionale e percepisco la sofferenza del mio/a cliente trovo sempre, in fondo al disagio, delle parole invisibili che sono rimaste lì, in solitudine alimentando una sofferenza ingiustificata. Proprio di recente ho seguito due casi opposti come strategia, ma identici dal punto di vista del bisogno che li aveva condotti a me. Entrambe si trovavano a dover gestire un’interazione malata.
La storia di Silvia
Silvia, poco più di quarant’anni anni, mi racconta di voler recuperare la fiducia negli altri. Perché proprio la diffidenza le ha sempre impedito di esternare e “confessare” le sue emozioni, idee e persino ideali. Quasi banale rilevare come il solo uso del termine “confessare” nasconda l’incertezza. La vergogna di condividere cosa abita il suo cuore. Così Silvia si trova, in età matura, a incontrare un vecchio amico di cui era stata, in passato e in qualche modo, segretamente attratta o incuriosita. Ma per volersi preservare non aveva mai osato andare ad indagare quest’attrazione. Re-incontrandosi, dopo anni, si scoprono a confessarsi, finalmente, ma forse troppo tardi, un interesse reciproco.
Allo stesso modo, nelle amicizie e nel lavoro Silvia non è generosa nel condividere con gli altri i suoi pensieri. Ha paura che possa essere giudicata, non apprezzata. Inoltre ha imparato la legge universale dell’offerta e della domanda. Se c’è troppa offerta, la domanda diminuisce. E lei non vuole far parte di uno stoccaggio in magazzino.
Tutto bene e sotto controllo fino a quell’incontro in cui è costretta a chiedersi cosa sarebbe successo se fosse stata sincera. Prima di tutto con se stessa. Se avesse dato voce e corpo alle parole che ha invece lasciato sospese e invisibili. La sua vita oggi sarebbe diversa, magari accanto a quell’uomo?
La storia di Elisa
Diametralmente opposto il caso di Elisa che si rivolge a me per il bisogno di cambiare il suo modo troppo “autentico” di porsi nei confronti delle persone. Poco meno di cinquanta anni, aspetto curato, sorriso luminoso che nasconde l’amarezza di una storia d’amore e passione mai vissuta. Poco tempo prima aveva incontrato un uomo che si era acceso al solo vederla. L’aveva travolta con le sue emozioni a cui lei si era abbandonata con sincerità e completa apertura. Accade però, che, quasi senza neanche iniziare, lui si ritiri, spaventato.
Allora Elisa inizia a valutare le sue esperienze passate, se questo stesso schema per caso non si proponesse spesso nelle sue relazioni, amicali, professionali e amorose. E si rende conto che, si, effettivamente la sua scarsa attitudine al gioco malizioso del gatto con il topo, la rende una merce a cui si può arrivare facilmente. E quindi “l’offerta” supera di gran lunga “la domanda”. E lei, la merce, perde di valore. La sua disponibilità sul lavoro, nelle amicizie e nelle relazioni amorose fa si che lei sia quella a cui si può dire tutto senza riserve. Anche le cose meno gradevoli. E’ quella a cui si possono muovere critiche gratuite, tanto lei, Elisa, non si offende, perché è sincera, al di sopra del finto rispetto.
Elisa inizia così a chiedersi cosa ci sia di sbagliato in lei, e si accorge che il mondo fuori chiede espedienti e non trasparenza.
Ora, paradossalmente, Elisa vuole assolutamente imparare a essere come Silvia. Riservata, discreta e cauta, vuole preservare la sua immagine anche a costo di snaturarsi.
Silvia invece vuole imparare a credere e ad abbandonarsi alle sue emozioni a rendere visibili le sue parole, perché non vuole più rischiare di perdere qualcosa che potrebbe rivelarsi prezioso.
Così Silvia ed Elisa percorrono due strade opposte perché non vogliono più perdere, entrambe con un rischio altissimo. Una di rinunciare a se stessa e l’altra di farsi scappare un’occasione.
La strada giusta? Selezionare chi ammettere nel mondo della spontaneità
Forse nella vita siamo tutti un po’ Elisa e un po’ Silvia. Ma poi si impara che la capacità di dare voce alle parole che dimorano nel cuore, richiede una grande forza interiore. Ma anche assertività e sicurezza di sé. Sarebbe forse solo necessario imparare a gestire questa forza ed essere disposti ad accettare, a volte, la delusione dell’incapacità degli altri di accogliere e sostenere questa sincerità.
Chi vuole invece essere autentico e non desidera giocare a nascondino, si dovrebbe forse chiedere se sia il caso di ammettere proprio tutti nella propria bolla.
Magari, qualcuno vale la pena lasciarlo fuori.
Io sto con Silvia, la nuova Silvia, e tu?
Dott.ssa Alessandra Bitelli Trainer & Coach per Redazione VediamociChiara
©️riproduzione riservata
Per saperne di più…
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Take Home Message
Cosa c’è dietro al mondo delle parole invisibili delle donne? Le parole invisibili sono le parole non pronunciate. Che non vengono espresse per paura o timore. Ma che contengono tutto il significato e la forza di uno stato emozionale, che si tratti di malessere o di allegria.
Tempo di lettura: 50”
Ultimo aggiornamento: 7 febbraio 2020
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