Paura e incertezza
Questo mese avrei voluto parlarvi di coraggio e invece, neanche a farlo apposta, si sente parlare solo di paura e incertezza
Paura e incertezza – Ne parliamo dopo i tristi fatti di Parigi.
Proprio come avvenne nel settembre 2001 e i mesi che seguirono i noti attacchi terroristici, oggi, dopo i tristi fatti di Parigi, si sta diffondendo un certo malessere dato dall’insicurezza per il futuro. Come una malattia l’inquietudine serpeggia tra gli animi aprendo, da una parte, le porte ad una nuova percezione del mondo con nuove gerarchie di valori, e dall’altra ad atteggiamenti depressivi che fanno vivere le persone nella paura che è figlia dell’incertezza.
La verità è che negli ultimi anni ci siamo abituati a vivere pianificando il nostro domani
Nel lavoro, nella vita privata. Sappiamo dove e quando faremo quella riunione e di cosa discuteremo, possiamo pianificare le nostre vacanze del 2020 ma anche dove e cosa studieranno i nostri figli che sono ancora alle elementari.
Accurate azioni di marketing di operatori turistici o di vendite online di qualsiasi bene necessario, e non, ci obbligano a prendere decisioni in anticipo, per risparmiare, per assicurarci il posto in quel treno, quell’aereo, quell’hotel.
Con un click compriamo spazi di vita per lavorare, divertirci oppure anche solo per fare quello che ci piace.
Desideriamo pianificare certezze…
Sapere tutto quello che accadrà, magari ci concediamo il lusso di cambiare idea ma dobbiamo sapere cosa “abbiamo in agenda”.
In questa ragnatela di eventi programmati, ad un certo punto, accade che il nostro futuro non è più così certo, è anzi minacciato. Ora, non sappiamo con certezza se domani ci saremo ancora.
Ma cosa è cambiato in realtà?
Abbiamo bisogno di controllare la nostra vita e adesso siamo nella crisi del domani, paura e incertezza appunto. L’amara scoperta di non essere possessori della propria vita ci fa sentire impotenti e ci mette di fronte alla realtà che i nostri antenati conoscevano molto bene: nel nostro cammino ci sono troppe variabili per pensare che siamo ben organizzati e che abbiamo pianificato perfettamente il nostro futuro e che possiamo controllare gli eventi nella nostra vita.
“Oggi ci siamo domani chissà”, mia nonna, che aveva vissuto due guerre, lo diceva sempre, ma a me suonava un po’ insensato.
Certo, potrei avere un infarto, un incidente, cadere e rompermi l’osso del collo, ma su quasi tutti questi sciagurati avvenimenti, in qualche modo avrei un certo grado di responsabilità. Insomma, potrei cercare di evitare il rischio.
Invece, la realtà che si prospetta ora è ben diversa.
Cosa posso fare, io sola, per difendermi dalla follia e l’odio di un nemico sconosciuto?
E allora, se non posso difendermi, a che serve organizzare il mio futuro? Ogni mio sforzo potrebbe essere inutile.
Per fortuna c’è anche chi fa una ristrutturazione positiva della situazione, quella che porta tanti a dire: bene, magari è il caso che sposti la mia attenzione su quello che veramente conta, l’amore, la famiglia, la salute, gli amici, le persone che ci circondano e che ci vogliono bene.
Così abbiamo il mondo diviso a metà quello depresso attanagliato dalla paura e quello re-innamorato della vita ma ugualmente inghiottito dalla paura.
Paura e incertezza – Il valore del coraggio
Quante donne, uomini, pensano sia inutile investire energie nella pianificazione di un futuro che non sappiamo se ci sarà?
Ma soprattutto, quanti pensano che c’è chi questa incertezza la vive ogni giorno, anche senza la minaccia terroristica?
Di fatto, accanto a questa realtà così “attuale”, c’è un altro mondo, quello di tutte quelle persone che combattono le loro personali battaglie ogni giorno.
Ognuno nel suo piccolo apre gli occhi al mattino e si reinventa la vita con forza e determinazione. Un passo alla volta li porta a tessere un’esistenza ricca di piccoli successi piena di positività per guardare ogni volta a domani.
Il mondo del coraggio in cui l’energia positiva, nonostante tutto, regna accanto all’umiltà e la consapevolezza che non possiamo controllare ogni evento della nostra vita.
Ed è proprio di questo coraggio che avrei voluto parlarvi in questi ultimi mesi del 2015.
Ho parlato con decine di donne che vivono l’incertezza ogni giorno e alla domanda: cosa hai imparato da questa esperienza tutte hanno risposto: ho imparato a lasciare andare.
Un’attitudine ormai desueta che vorrei condividere con voi. Un piccolo dono da mettere sotto l’albero e scartare con cautela, un piccolo fragile tassello da aggiungere nella nostro apprendimento della vita.
Imparare a prendere quello che arriva e trasformarlo in qualcosa di positivo anche se poi tanto positivo non lo è.
Fino a Natale, ogni settimana vi porterò una storia nuova
Non vi parlerò di eroine che fanno cose impossibili, che affrontano giganti o mostri fiabeschi. Le donne di cui vi voglio parlare, affrontano il disagio, le difficoltà che la vita offre loro e che a volte rende complicato anche solo andare a pendere un bicchiere d’acqua. Ma proprio per questo, da ognuna delle loro storie possiamo attingere delle risorse tanto straordinarie quanto immediate, di pronto uso.
Le loro storie non si assomigliano neanche un po’, l’unica cosa che le accomuna è il coraggio di andare avanti nonostante tutto, di cambiare, non tanto le cose quanto la loro percezione delle cose perché è proprio cambiando la percezione delle cose che cambiamo il nostro modo di gestirle.
Sono donne creative che inventano con determinazione la vita che non possono più controllare.
Dott.ssa Alessandra Bitelli Trainer & Coach per Redazione VediamociChiara
©️riproduzione riservata
Per saperne di più…
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Paura e incertezza – Siamo così abituati a programmare, organizzare e controllare il nostro futuro che eventi drammatici come quelli avvenuti a Parigi poche settimane fa mettono in crisi le nostre certezze e ci fanno sentire impotenti. Questa incertezza e impotenza porta tante persone alla depressione. Ma quanti vivono l’incertezza del loro domani anche senza minacce terroristiche? Cosa possiamo imparare da queste persone?
Tempo di lettura: 1′ e 20”
Ultimo aggiornamento: 27 marzo 2020
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E’ vero si parla tanto di questi argomenti e io mi sento divisa tra il desiderio di fare “”terra bruciata “” e la comprensione. Ma faccio sempre più fatica a comprendere.