Affido Condiviso o Affido Esclusivo?
Affido condiviso o esclusivo? Ne parliamo con l’Avv Maria Luisa Missiaggia
Qual è la differenza tra l’affido condiviso e l’affido esclusivo? Fino a che età va garantito ai figli il mantenimento? Ne parliamo con l’avvocato Maria Luisa Missiaggia, intervistata dalla dott.ssa Barbarulo
Barbarulo: Buongiorno da Maria Luisa Barbarulo, nello spazio Social di VediamociChiara, oggi è con noi nuovamente l’avvocato Maria Luisa Missiaggia.
Buongiorno Maria Luisa!
Missiaggia: Buongiorno!
Barbarulo: E buongiorno a tutti coloro che ci seguono.
Allora oggi ho invitato qui con noi, non solo perché si chiama come me, che come ormai tutti voi sapete è ormai un “plus”… scherzo ovviamente, ma perché vorrei trattare con lei un tema che mi sembra molto interessano e può riguardare molti di noi. Sia le donne che gli uomini, visti i temi che andiamo a trattare. E nello specifico oggi parleremo di affido.
E allora Maria Luisa ti volevo chiedere: che differenza c’è tra l’affido condiviso e l’affido esclusivo.
Missiaggia: Moltissime differenze. Sostanziali e anche particolari. Perché? Perché i bambini, i minorenni, le persone di età minore, quindi fino ai 18 anni, debbano essere educati, mantenuti ed istruiti in via condivisa da entrambi i genitori. Quindi i genitori, anche se sono separati e divorziati, debbono poter prendere le decisioni più importanti di comune accordo. Quali? Quelle relative alle autorizzazioni dei passaporti, quelle relative alle spese straordinarie, quelle relative alla scuola, anche ad interventi indefettibili, nel caso in cui ci sia una malattia importante… E quindi tutte quelle questioni di importanza particolare debbono essere decise congiuntamente.
È chiaro che i due genitori devono essere due persone adulte. Perché l’affido condiviso diventa strumentale a fare un dispetto all’altro genitore. E quindi non dare consensi, non dare autorizzazioni, e quindi in questo caso chi paga le conseguenze è sicuramente il bambino, la persona di età minore. Perché ovviamente non riceve le tutele adeguate. Parliamo anche del vaccino del COVID, anche li è necessaria l’autorizzazione di entrambi i genitori. Nel caso in cui uno dei due sia contrario, è normale che bisogna andare in tribunale.
Comportamenti che poi stabiliscono un affido condiviso possono essere anche lesivi dei diritti del bambino.
Barbarulo: Certo… Summa lex summa iniuria come dicevano i latini.
Missiaggia: Esatto. E quindi nei casi in cui, ad esempio, l’altro genitore prenda dei comportamenti di ripicca si può adire il tribunale e dire:
Guardate che questo signore ha vietato di fare cose senza una vera ragione e quindi non è degno di avere l’affido condiviso. Chiedo l’affido esclusivo.
E con l’affido esclusivo io posso fare tante cose. Posso per esempio fare i passaporti, posso potare il minore fuori. Mi posso trasferire all’estero per motivi di lavoro. Posso iscriverlo a scuola. Diciamo che ho più libertà. Quello che non posso fare è vietare o sospendere il diritto di frequentazione dell’altro genitore che non vive con il bambino.
Cioè l’affido esclusivo ed il diritto di frequentazione sono due cose completamente diverse.
Il diritto di frequentazione resta fermo, la capacità di decidere delle sorti del figlio invece si riduce a fronte di comportamenti che ovviamente devono essere particolari.
Cioè se tu sei una brava persona, un bravo genitore, non ti tolgono l’affido. Te lo tolgono per esempio se non paghi il mantenimento. Noi abbiamo avuto tanti casi dove siamo riusciti ad ottenere l’affido esclusivo perché l’altro genitore non corrispondeva adeguatamente il mantenimento, o lo corrispondeva in ritardo o lo utilizzava come mezzo di ricatto.
Barbarulo: Ti ringrazio, tra l’altro hai tirato fuori un altro argomento che mi sembra importante che è quello del mantenimento.
C’è una differenza di mantenimento tra affido condiviso e affido esclusivo?
Missiaggia: No. Il mantenimento e la sua quantificazione passa attraverso dei parametri che prescindono dall’affido condiviso e dall’affido esclusivo.
Il figlio va mantenuto adeguatamente in base alle proprie risorse economiche, patrimoniali, tempi di frequentazione, distanza delle abitazioni…
Per esempio se abitiamo in due città diverse, e io posso vedere mio figlio soltanto due volte al mese, e quindi 5 giorni al mese su 30, è normale che l’assegno di mantenimento debba esser più alto, a favore del genitore collocatario.
Questo a prescindere dall’affido esclusivo o condiviso.
L’affido esclusivo e condiviso viaggiano su parametri diversi.
Per esempio non abbiamo detto che uno dei requisiti per ottenere l’affido esclusivo è il fatto di aver subito delle violenze, degli abusi, e di avere nell’altro genitore un genitore abusante, anche economicamente. Cioè usare il ricatto del mantenimento e dire “Ti do’ i soldi se… tu fai un’altra cosa…!”, molto diffuso… può succedere che l’assegno di mantenimento diventi un’arma di ricatto.
Barbarulo: Certo. Di questo me ne rendo conto.
Missiaggia: E questo è molto nocivo. Soprattutto per i bambini, i ragazzi che si sentono delle armi, degli strumenti in mano a questi genitori…
Barbarulo: Lo immagino… Penso che per i bambini questa sia una sofferenza ancora più grande del non vedere insieme la mamma con il papà.
Fino a che età si parla di affido?
Missiaggia: L’affidamento è stabilito fino ai 18 anni. Fino a quando i genitori possono e debbono decidere delle sorti dei propri figli.
È vero anche che a 16 anni, e anche un po’ prima il ragazzo si può auto-determinare. Può decidere dove andare, cosa fare, addirittura se vaccinarsi o non vaccinarsi. A prescindere dalla volontà dei propri genitori. Quindi questa soglia di maggiore età, se è rimasta da un lato quella dei 18 anni, dopo la quale i genitori non possono più mettere bocca sulle sorti dei ragazzi, è pure vero che anche prima, se ci sono delle cose da dire, il giudice ha l’obbligo di sentire, di ascoltare l’adolescente, dentro un processo, per stabilire che cosa vuole, e quale genitore è più idoneo per lui per farlo stare sereno e tranquillo.
E questo sempre a prescindere dal mantenimento, perché il mantenimento non finisce ai 18 anni. I genitori si devono rassegnare e devono contribuire al mantenimento dei propri figli fino a, dice la Cassazione, fino a 30 anni. Sempre che il figlio sia stato una persona meritevole, anche di essere supportato.
Perché se vai all’università devi fare gli esami. Se non vai all’università devi procacciare
il lavoro e comunque dimostrare in qualche modo che ti sei attivato per essere una persona indipendente. Se non fai tutte queste cose certamente la soglia dei 30 anni si abbassa. E quindi tutto da dimostrare in tribunale da parte del genitore che intende farlo.
Noi abbiamo avuto anche questi casi, abbiamo aiutato e supportato anche dei genitori, così come abbiamo supporto dei ragazzi, che si erano visti togliere il mantenimento arbitrariamente ai 18 anni, da parte del genitore non collocatario, e che quindi sono venuti da noi e ci hanno detto “Aiutateci a riottenerlo!”.
Barbarulo: Benissimo Maria Luisa. Grazie per tutti questi tuoi chiarimenti che sono certa saranno utili per tutti coloro che ci seguono, anche se non stiamo parlando di salute ma del benessere della famiglia, che mi sembra una cosa altrettanto importante.
Noi ci rivediamo nelle prossime settimane per toccare altri nuovi temi, legati alla vita familiare.
A presto, buon lavoro!
Missiaggia: A presto. Grazie!
Redazione VediamociChiara
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Qual è la differenza tra l’affido condiviso e l’affido esclusivo? Fino a che età va garantito ai figli il mantenimento? Ne parliamo con l’avvocato Maria Luisa Missiaggia, intervistata dalla dott.ssa Barbarulo.
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Ultimo aggiornamento: 10 dicembre 2021
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