Separazioni, perdita del lavoro, problema di salute. Ecco alcune delle ragioni che riportano a casa i figli…
C’è chi soffre per l’abbandono del nido e chi per il ripopolamento della casa e, quando per ripopolamento della casa intendiamo il ritorno di un figlio tra le pareti domestiche, non è sempre facile.
Il ritorno a casa
Per varie ragioni, infatti, può accadere che un figlio torni a casa dopo esserne uscito per qualche anno, può essersi separato o aver perso il lavoro o avere un problema di salute che richieda assistenza. Oppure può accadere che un figlio torni a casa temporaneamente dopo essere stato fuori per motivi di studio, in tutti questi casi a farne le spese è una cosa sola, l’indipendenza.
La casa dei genitori diventa un rifugio perché non si sa dove altro andare.
Ci si abitua rapidamente ad una routine senza figli, anche se quando lasciano il nido, se ne sente l’assenza. Ma la vera difficoltà, in queste circostanze, è appunto il ripristino di spazi, orari e abitudini. I figli che sono, ormai adulti, hanno, già da tempo, tagliato il cordone ombelicale e non posso più stare alle “regole” familiari. Dall’altra parte ci sono i genitori, che in qualche modo li percepiscono come ospiti e come tali li accudiscono, curano e intrattengono. Fanno tutti fatica a riconoscere l’altro come qualcosa di diverso da quello che era.
Insomma, un figlio che rientra a casa è un ospite che non vuole fare l’ospite perché, in fondo, è a casa sua, usa la casa come riparo, un tetto sulla testa ma non mette in discussione la sua indipendenza conquistata mentre gli abitanti della casa, i genitori, perdono nuovamente l’armonia faticosamente riconquistata e vorrebbero, in caso, se proprio devono, ripristinare lo stesso equilibrio che si aveva in precedenza. Ma questo non è possibile perché non si ha più a che fare con un bambino ma con un adulto, e non solo anagraficamente, che potrebbe, per qualche ragione essere ferito nell’animo, nell’orgoglio e nello spirito.
Di fatto, un altro aspetto importante e da non sottovalutare, sono le ragioni per cui un figlio torna a casa. Nella migliore delle ipotesi può trattarsi di un periodo di transizione tra l’università e il mondo del lavoro, ma nella maggior parte dei casi le ragioni sono poco felici. Un rientro a casa può infatti significare un fallimento dal punto di vista personale o professionale.
L’umore è quindi nero e gestirlo è spesso difficile. Si creano quegli attriti, così difficili da riconoscere, di incomprensione reale o percepita da una parte e dall’altra.
Insomma, un figlio che rientra a casa può portare allegria, compagnia e freschezza ma, il più delle volte, è un marasma che reca scompiglio e occorre trovare un nuovo equilibrio, rinnovate dinamiche relazionali che non possono e non devono essere quelle di un tempo quando il figlio faceva il figlio e i genitori avevano comunque l’ultima parola.
Un figlio adulto che torna a casa richiede una gestione differente rispetto a quando non era di passaggio, bisogna instaurare una confidenza diversa, una intimità rispettosa dei ruoli che sono stati guadagnati nel sistema sociale.
L’autodeterminazione, l’autogestione e l’autonomia appunto sono gli aspetti maggiormente penalizzati da questo rientro.
Giovani adulti che per necessità sono costretti a tornare sotto il tetto genitoriale soffrono proprio le regole di un ambiente a cui potrebbero non sentire più di appartenere e i genitori potrebbero mal tollerare le nuove abitudini acquisite da un figlio ormai libero ed emancipato.
Cosa fare dunque?
La relazione genitore/figlio deve, quindi, necessariamente, prendere la forma di un rapporto di affetto e intimità tra adulti che condividono lo stesso tetto, un rapporto di mutua collaborazione in una nuova convivenza. Accoglienza, ascolto da entrambe le parti perché le esigenze, da ambo le parti sono cambiate.
Un ambiente, un sistema, è per forza, governato da abitudini e regole non dette e condivise, non si può tornare indietro ma si può adottare un nuovo modo per stare insieme, nel rispetto reciproco e chissà scoprirsi finalmente anche un po’ amici.
Dott.ssa Alessandra Bitelli Trainer & Coach per Redazione VediamociChiara
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C’è chi soffre per l’abbandono del nido e chi per il ripopolamento della casa e, quando per ripopolamento della casa intendiamo il ritorno di un figlio tra le pareti domestiche, non è sempre facile…
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Ultimo aggiornamento: 20 maggio 2022
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